La parola Orienteering significa orientamento, ossia “trovare la posizione”. Deriva dal latino “oriens” ossia Est, che è il punto dove sorge il sole.
L’Orienteeringè uno sport nato in Norvegia a fine Ottocento, molto seguito in tutta la Scandinavia, che comporta l’uso di una mappa topografica con scala ben dettagliata del territorio e una bussola. Lo sport consiste nel trovare un certo numero di obiettivi elencati nella mappa segnalati da delle lanterne

Una lanterna posta al suolo segnala il posto da visitare. Tutte le lanterne sono numerate, per la verifica dell’esattezza del punto da trovare. I concorrenti hanno una descrizione della lanterna con scritto: la categoria del concorrente, la lunghezza del percorso (in linea d’aria), il dislivello, il codice della lanterna e la posizione rispetto all’oggetto. 

   Per marcare il testimone viene utilizzato un punzone, recentemente sostituito, da un più moderno e comodo chip, chiamato SPORTident o SI-Card, che va fatto registrare ad ogni lanterna e i cui dati vanno scaricati all’arrivo. Nei paesi nordici ed in particolare in Finlandia è ancora molto usato l’Emit. L’organizzazione ora viene facilitata da strumenti informatici di ampia diffusione: computer portatile con software specifico per la corsa di orientamento, lettore al traguardo e stampante.

L’utilizzo di Internet consente inoltre agli appassionati di far circolare con efficacia tutte le informazione del settore, senza dover dipendere dai circuiti mediatici degli sport con movimenti di capitali ben maggiori. In Italia questo sport è arrivato con un certo ritardo rispetto ad altri Paesi, ma esiste dal 1982 la F.I.S.O. (Federazione Italiana Sport Orientamento), che organizza le gare sul territorio nazionale.
Vi sono diversi metodi per lo svolgimento del percorso: 
partenze scaglionate, formula classica dove gli atleti partono a qualche minuto l’uno dall’altro.
staffette, gara in cui i frazionisti partono solo quando arriva il frazionista precedente, nella classifica si somma il tempo.
gare a tempo, gare in cui i concorrenti hanno un tempo massimo per trovare più punti di controllo possibili.
sequenza libera, gara in cui l’ordine del ritrovamento delle lanterne non è importante, i concorrenti sceglieranno la sequenza che ritengono più breve. •caccia, gara in due manche dove la prima è una gara a partenze scaglionate, mentre nella seconda la griglia di partenza viene determinata in base al distacco ottenuto nella manche precedente.

La scelta del percorso e l’abilità di destreggiarsi all’interno di un bosco sono le peculiarità dell’orientamento.

In Italia

In Italia l’orientamento vede un primo sostegno dai gruppi sportivi militari che, negli anni ’50, cartografano la zona di Monticolo (in provincia di Bolzano, sono famosi i Laghi di Monticolo) e vi disputano il “Trofeo Buffa”. La prima vera competizione di corsa orientamento si svolse il 6 dicembre 1967 nel Lazio, la gara voluta dalla Società sportiva ENEA Casaccia fu organizzata da Sergio Grifoni. In seguito nasce il Comitato Trentino di Orientamento (CTO). Istituito il 26 ottobre 1975, come primo atto ufficiale, ospita una riunione della Commissione Promozione e Propaganda dell’IOF a Trento dal 13 al 15 novembre 1975. Nel 1976 la cartina militare di Ronzone diventa una vera carta da orientamento e in questo impianto cartografico si disputano i primi campionati italiani. Nel 1986 nasce la FISO, Federazione Italiana Sport Orientamento, anche per merito di Vladimír Pácl, e da questa data anche l’orientamento italiano viene conosciuto e si organizzano competizioni internazionali come a Castelrotto nel 1993. L’orientamento è ormai praticato in tutte le regioni. 

In Italia l’orientamento, in particolare la corsa orientamento, è molto praticata anche a livello scolastico (1º e 2º Grado). Gli studenti competono a livello provinciale e regionale; per ciascuna regione si possono qualificare alla fase nazionale una squadra maschile ed una femminile e un atleta individuale (sia maschile che femminile).  In Sicilia da ben 22 anni si organizza un campionato scolastico regionale denominato “Orienteering-La Palestra Verde” con circa 20 gare in calendario, punte di adesione annuale di oltre 50 Istituti scolastici e punte di 1100 studenti in gara. 

L’orientamento e i Giochi olimpici

Gli sforzi, iniziati nel 1996, per promuovere l’inserimento dell’orientamento nei giochi olimpici non hanno avuto successo nonostante questo sport possieda già da tempo la sua “Coppa del Mondo”, un suo “Campionato Mondiale”(nel 2005 si è svolta la prova finale dell’Orienteering World Cup a Subiaco, Roma) e partecipi alla manifestazione multisportiva World Games. Questo perché il luogo delle competizioni è spesso lontano dalle città maggiori e la durata della manifestazione è tutt’al più lunga come la corsa individuale di ogni atleta (così anche i media non dedicano molto tempo a questo sport). Gli sforzi per sviluppare un formato adatto ad essere inserito nei giochi olimpici si stanno focalizzando sulle gare sprint ovvero quelle che si svolgono all’ interno dei centri storici. 

Ai XVIII Giochi olimpici invernali (1998) è stato inserito lo Sci-O a titolo dimostrativo (medaglia d’oro assegnata all’italiano Nicolò Corradini), ma a causa di una mancanza di fondi l’iniziativa è morta subito. 

L’orientamento e i Giochi olimpici

Nel 2002 la Federazione Internazionale di Orientamento ha fatto richiesta al Comitato Olimpico Internazionale di includere lo sci orientamento nel programma dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006. In una circolare della manifestazione la commissione olimpica ha escluso l’aspirante sport in quanto c’era una mancanza di partecipazione dei paesi nordici e il costo è risultato elevato a causa della nuova tecnologia per il nuovo sistema di risultati (Sport-Ident).Nel 2005, il comitato olimpico internazionale ha affermato che lo sci d’orientamento era allo studio per l’inclusione nel programma olimpico ai XXII Giochi olimpici invernali del 2014 in Russia. Il 28 novembre 2006 il CIO ha deciso non includere alcuni nuovi sport fra cui lo sci d’orientamento, “The EB decided not to include Ski Orienteering in 2014 Olympic Winter Games.” La commissione esecutiva del comitato olimpico decide di non includere lo sci orienteering nei Giochi Olimpici invernali del 2014.

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